L’imposta di bollo è un tributo indiretto, addebitato dalla banca ma destinato alle casse dello Stato, dovuto per il possesso di un conto corrente sia dalle persone fisiche sia dalle persone giuridiche.
È una delle voci che rientra tra le spese di tenuta di un conto corrente. Si applica in misura fissa ed è prelevata direttamente dalla banca presso la quale il conto corrente è stato aperto o dalle Poste.
In quanto sostituto d’imposta, l’istituto bancario è tenuto a prelevare l’importo fissato dalla legge per poi trasferirlo all’Agenzia delle Entrate. L’imposta di bollo è stata introdotta per la prima volta nel 2011 dal famoso decreto “Salva Italia” emanato durante il Governo Monti (DL 201/2011).
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Su cosa si paga e a quanto ammonta l’imposta di bollo del conto corrente aziendale
L’imposta di bollo è dovuta per tutte le tipologie di conti correnti bancari (vincolati o meno), per i conti correnti postali e per i libretti di risparmio.
Il suo ammontare è pari a:
- 34,20 euro per le persone fisiche (Questo è dovuto, per legge, in caso di giacenza sul conto superiore ai 5 mila euro. Per giacenze pari o inferiori a questa cifra, quindi, l’imposta di bollo non deve essere pagata);
- 100 euro per le aziende, le imprese e i titolari di partita IVA.
Come specificato dall’Agenzia delle Entrate, l’imposta di bollo si applica a:
- estratti di conti correnti,
- rendiconti dei libretti di risparmio,
- comunicazioni periodiche dei prodotti finanziari,
- rapporti tra enti gestori e fondazioni bancarie.
Quando si paga?
L’imposta di bollo viene addebitata sul conto corrente e, anche se viene calcolata su base annua, può essere saldata su base mensile o trimestrale, a seconda delle condizioni del conto.
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